Vecchie poesie scritte:che piuttosto che cancellarle ho deciso di salvare su questo blog
Campane a Festa
Ho creato illusioni e ricordi,
lasciando sul mio camino, il sangue lasciato dalle mie ferite,
ho guardato al cielo cercando un aiuto
pioggia e sole ci hanno accompagnato
campi di di rose e deserti hanno visto i miei occhi
carboni ardenti e ghiaccio calpestato i miei piedi
vento e gelo sbattuto sul mio corpo
sperando che prima o poi mi fermarsi
Non sentivo i suoni e non avvertivo gli odori
Ma non pensavo altro che a te
Rimanendo fermo aspettavo che mi guarissi dai miei dubbi
Incubi e terrore afferravano la mia anima
Giorni e notti accompagnavano la mia vita inutilmente
Girando su un cerchio tutto era uguale
Giravo e giravo tornando sempre al punto di partenza
Finchè tu non venisti a rompere quel cerchio
Sporco di fango mi hai lavato dalle mie colpe
Ferito e malato mi hai curato dai miei dolori
Assetato mi hai donato l’ultima goccia d’acqua a te rimasta
Prendendoti sempre cura di me
Ancora impressi in me i tuo grandi occhi neri a rassicurarmi
Ancora immortalato in me il tuo dolce sorriso a rallegrami
Ancora sento sulla mia pelle le tue carezze a consolarmi
Le tue parole a coltivare in me la speranza
Ho vissuto ore , giorni, mesi e anni senza sapere
Che un solo secondo
Un solo attimo con te
Potesse essere il momento più lungo e magico della mia vita
Ho provato cercarlo nel canto degli usignoli
Ho provato a cercarlo nell’amore di una gatta con il suo cucciolo
Ho provato a cercarlo nella bellezza dell’arcobaleno
Ma mai nessun gesto è stato come il tuo
Ho cercato nelle vallate e nelle cime dei monti
Negli abissi più profondi e sui fondali marini
Nei prati fioriti e nei deserti più secchi
Ma mai nessun gesto è stato come il tuo
Ho ascoltato le più belle musiche composte
Ho ascoltato il i suoni di tutti gli strumenti musicali
Ho chiesto aiuto a Mozart, Bach e Bethoveen
Ma nessun suono è stato meraviglioso come le tue parole
Se tutto avesse dei limiti
Vorrei che tu fossi l’inizio e la fine
Partire con te e arrivare con te
Dove non so quello lo deciderà il destino
Se potesse il mio cuore trovare il tuo
E le mie mani incontrare le tue
Campane a festa risuonerebbe in tutte le chiese del mondo
E petali di rose dal cielo cadrebbero
A farci compagnia per il resto dei nostri giorni
Fatina
Calda è la brace
Sul cuore mio ancora arso d’amore
Riscaldato da una tua carezza sul mio viso
Dolce la neve che cade sulle mie spalle
In questa fredda notte di Dicembre
Illuminata dai lampioni a olio
Città in festa festeggiano
La gente per le strade passeggia divertita
Abiti lisi e e parure di gioielli
Si stringono la mano
Come fuochi d’artificio che illuminano il cielo
Di mille e più colori
Così i nostri giorni
Così le nostre notti
Piccoli bambini suonano dai lati della strada canzoni popolari
L’odore delle castagne arrosto profuma questa notte
Mentre io aspetto te
Mentre la mia mente riecheggia i fasti dei tempi addietro
Non ho paura del mistero fatto
Non penso al domani e al futuro
Ma guardo indietro ai tempi
Ai giorni che mi hanno cresciuto
I tempi che mi hanno dato
La magia di una notte fatata
Ha riscaldato il mio cuore
Aiutandomi ad alzarmi e a riprendere la salita
Su strade innevato i miei passi
Voltandomi per vedere le orme dissolversi al sole
Sparire lentamente
Come i ricordi andati
Cerco riparo nel buio
Ma luci al neon non mi danno riparo
Vorrei fuggire e non avere paura della notte
Cullato dalla dolce presenza della Luna
I passanti mi urtano
I cani mi abbaiano
I bambini piangono
Ma questa è anche felicità
Parole dure sul mio conto sono state dette
Rimproveri sulla mia persona hanno versato
Delitti e colpe mi hanno affibbiato
Calugne versate sul mio conto
Da un marciapiede tra fango e neve
Chiedo aiuto
Vorrei una fatina che mi guardasse
E prendesse per mano
Volare con le sopra la città
Vedere tutti dall’alto
Vedere i tetti delle case
Le teste dei passanti
Sentire sul mio viso il vento gelido dell’inverno
E la mano calda della mia Fatina stringere la mia
Volando tra un quartiere e l’altro
Senza fermarsi mai
Tenendomi stretto a lei per paura di cadere
Tra le strade dei comuni mortali
Occhi all aFinestra
I tuo occhi davanti alla finestra
La tua mano che ci saluta
I tuo passi stanchi
La tua voce flebile
Non hai mai mollato
Non hai smesso di sacrificarti per noi
Non hai mai ceduto
Hai sempre lottato per la pace
Smessi gli abiti di corte
Hai indossato gli abiti da minatore
Hai varcato limiti invalicabili
Portando subito dopo il tuo limite ancora più distante
Sei arrivato dal dolore
E dal tuo dolore sei ripartito per dare amore
Sei cresciuto solo
E hai fatto di tutto perché i tuoi figli non fossero mai soli
Quando tutti ti davano per cedere
Hai dimostrato la forza della fede
Quando tutto sembrava al termine
Hai fatto ricominciare tutto
Il papa di tutti noi , fedeli e non
Il papà che tutti vorrebbero
Il nonno che tutti vorrebbero ascoltare
Il patriarca giusto per questo mondo
Come tu ci hai insegnato
Anche quando tutto sembra finito , senza di te
Adesso tutto riprenderà perché tu da la su
Ancora più forza ci verrai a parlare
Non saprò se diverrai santo
Non saprò come tu ci guarderai da la su
Ma una cosa è certa e sicura
Se qui sei stato Giovanni Paolo II “Il Grande”
In cielo la tua grandezza non avrà confini
Così come il tuo amore per noi
A noi tutti qui ora manchi
Ma nostro Signore adesso avrà
Un valoroso guerriero al suo fianco
Da oggi non aspetterò più davanti alla TV
Per sapere di
Alzerò gli occhi al cielo e ti saluterò con la mano
Ora più di prima sento che sei molto più vicino a me
Il mio Regno
I tuo occhi davanti alla finestra
La tua mano che ci saluta
I tuo passi stanchi
La tua voce flebile
Non hai mai mollato
Non hai smesso di sacrificarti per noi
Non hai mai ceduto
Hai sempre lottato per la pace
Smessi gli abiti di corte
Hai indossato gli abiti da minatore
Hai varcato limiti invalicabili
Portando subito dopo il tuo limite ancora più distante
Sei arrivato dal dolore
E dal tuo dolore sei ripartito per dare amore
Sei cresciuto solo
E hai fatto di tutto perché i tuoi figli non fossero mai soli
Quando tutti ti davano per cedere
Hai dimostrato la forza della fede
Quando tutto sembrava al termine
Hai fatto ricominciare tutto
Il papa di tutti noi , fedeli e non
Il papà che tutti vorrebbero
Il nonno che tutti vorrebbero ascoltare
Il patriarca giusto per questo mondo
Come tu ci hai insegnato
Anche quando tutto sembra finito , senza di te
Adesso tutto riprenderà perché tu da la su
Ancora più forza ci verrai a parlare
Non saprò se diverrai santo
Non saprò come tu ci guarderai da la su
Ma una cosa è certa e sicura
Se qui sei stato Giovanni Paolo II “Il Grande”
In cielo la tua grandezza non avrà confini
Così come il tuo amore per noi
A noi tutti qui ora manchi
Ma nostro Signore adesso avrà
Un valoroso guerriero al suo fianco
Da oggi non aspetterò più davanti alla TV
Per sapere di
Alzerò gli occhi al cielo e ti saluterò con la mano
Ora più di prima sento che sei molto più vicino a me
Rodeo
Cavalco la vita e mai mi stanco di farlo
Vorrei fermarmi , un giorno
Ma so che non potrei più alzarmi
Non si ferma , e starò così per sempre
A saltare e a non tentare di cadere
Con la speranza che prima o poi tutto finisca
La polvere ti entra in gola
Ti lacrimano gli occhi
Ti secca la gola e non ti fa parlare
Ti senti tutti giudicare
Gli occhi addosso , esaminino
Vorresti leggere i loro pensieri
Vorresti mettere tutti d’accordo
Piacere a tutti
Trovarti nella situazione giusta
Ma l’eroe che sei non lo vedono
Il codardo che sei non lo vedono
Vedono altro , tutto ciò che non sei
Ronzi come una mosca per farti sentire
Ricevendo solo insulti e schiaffi
Allontanandoti
Scappare e piangere non serve ormai
Tiri dritto e continui a cavalcare
In quel interminabile rodeo che è la vita
Limoni
Il viottolo percorreva la strada di limoni
Sole accecante ci sovrastava
Il solo rumore dei grilli accompagnava i nostri passi
Quanta polvere alzata per ogni nostro passo!
Quanta strada fatta su quel viale
I gialli frutti della natura cambiavano abito
Al cambiare delle stagioni
Sparivano per poi tornare
Ogni nostro passaggio
Ogni nostro passo
Riecheggiava nel viale assolato
Da un caldo pomeriggio d’estate d’Agosto
Fichi d’india e grano
Ci accompagnavano per il viale di limoni
Tanti cancelli in pioppo chiusi
Ma quello era sempre aperto
La mia mano stringeva la tua
Per paura di perderti
La tua mano teneva forte la mia
per paura di cadere
Di sola gioia si viveva
Di solo amore ci nutrivamo
Ho dissetato le mie labbra poggiandole sulle tue
Mentre il profumo di limoni assuefala i nostri sensi
Grandi Pittori volerlo immortalare
Grandi Poeti vollero scriverne le lodi
Grandi storici vollero raccontarlo
Di noi due sul viale di limoni
Senza che nessun riuscì mai
A pareggiar di tal bellezza
Morendo tristi e sconsolati
Di un impresa impossibiel da realizzare
Tale è la tua bellezza che nessun quadro potrà darne effetto
Tale è il tuo carisma che nessuna lode potrà esaltarne la tua magnificenza
Tanti i pregi da scrivere che infinito sarebbe l’elenco
Tanta è la grazia a te donata
E se solo ci fosse un giorno un momento e un istante
In cui la tua mano non stringesse più la mia
Sparirebbero i limoni
E con loro il loro profumo
Nulla
Non è stato nulla quello che ho visto
Non c’è stato nessun incontro che ha cambiato tutto
Non ho potuto vedere la fine di quello che speravo
Ci siamo incontrati
Dopo anni che tu soffrivi per me
Mi hai sempre teso la mano
Per rassicurare le mie paure
Ci siamo detti è tutto passato
Ci siamo detti non sarà più come prima
Lasciandoci da buoni amici
Non ho incontrato che poveri e lebbrosi nel mio cammino
Fermandomi ad ogni pozzanghera convinto che fosse la mia salvezza
Sperando di trovare l’oro o raccolto solo fango e polvere
Nuotando nella melama e nella pece
Ho rinchiuso le mie paure in uno scrigno d’oro
Ricoprendolo del doloro che ho provato
Ho rivisto in te gli occhi di una bambina
Ho rivisto nei miei occhi il sorriso di una persona cara
Ho saltato il fosso sperando di non tornare indietro
Ma ricordo sempre tutti i miei passi fatti
Ho lasciato tutto per una foglia di alloro e spine
Ma non ho pianto per il dolore
Credevo al limite
Ma limiti non ci sono se ha uno scopo
Se credi in ciò che vuoi
Strisciando nella polvere per poi volare in cielo
Come aquila ferta che non riesce più a volare alta
Richiamo alla tua fede per chiedere coraggio
Per ricevere la tua mano di aiuto
Non pensato al tempo e mai al futuro
Vivo dei minuti della mia esistenza
Scorro le lancette sperando che il tempo si possa per un istante fermare
Vorrei raccogliere idee e parole
Vorrei dire parole giuste
Vorrei farmi ascoltare dal mondo
Sentire le vostre voci
Vorrei sentire le vostre urla
Sentire le vostre scuse
E piangere di gioia con voi
Il cielo diventa grigio di tanto in tanto
Ma il sole non smetterà mai di brillare
Ci saranno nubi intense
Ma lui continuerà ad esserci
Macabro desideriodi fuga
Per fuggire a tutto e a tutti
Vivendo come un lupo fuori dal branco
Desideroso di riscatto e lodi
Disegno panorami nella mia mente
Non sono pazzo ho solo idee
Idee che condivido con il cielo
Parlo di amore ma do odio
Parlo di pace ma sono sempre in guerra
Chiedo penitenza ma son pronto a condannare
Il tutto per coprire il mio corpo d’oro e diamanti
Ritrovandomi nel fango del vita
Nube
Spariva dentro una nube di nebbia
L’odore acre di vino acerbo
Solo un gallo in lontananza sentivo dal profondo lontano
Le fronde degli alberi
nascondevano la vista del cielo
il sentiero prima tracciato dal passaggio degli animali
ora divenuto un immenso lago di lacrime e fango
attraversato dal nostro passaggio
non c’era ne fame e ne sete
non esistiva la sofferenza
ma il dolore mi circondava ad ogni mio gesto
avevo paura
il sole ancora non esisteva
la luna tanto meno
si pregava per aiuto più che per fede
si mangiavano biscotti secchi
per non sentire la sete
si piegavano le nubi
per tentare di vedere oltre
ma non ci furoni scogli o rami su cui poter più
aggrapparsi
vedovo i miei giorni andati
passarmi come illuminata da una
lieve fiammella di una candela
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